Assunta
(giovedì 16 gennaio 2014)
Categoria: Affetto
DA.......IL VENTO DEI RICORDI 2° RACCONTINO
13:40 DEL 16-01-2014IL VECCHIO CARO MATTONE
Nel mio modesto blog, ho parlato di tutto, sopratutto dei ricordi della mia ormai lontanissima infanzia in Sicilia. Quante cose c'erano e ora non ci sono più, sono sparite nell'oblio del passato, un passato antico che sapeva di umiltà e di calore umano, di giochi felici e spensierati, di adulti severi ma affettuosi. Appunto dicevo, in questo blog dove ho parlato di tutto, non poteva mancare: IL MATTONE! Cos'era il mattone? Lo dice la parola stessa era un rettangolo d'argilla rossastro, per intenderci quello impiegato anche nella costruzione delle case. La mamma lo metteva sul fuoco, e quando diventava caldissimo, lo avvolgeva in più strati di stoffa e lo metteva sotto le coperte in fondo al letto, quando si andava le coperte, nelle sere d'inverno, lo si trovava caldo e ti avvolgeva quel bel tepore che sembrava un'abbraccio. Si cercava di arrangiarsi con i pochi mezzi a disposizione, ma il risultato era stupefacente, da sollevare l'invidia persino dello scaldino più all'avanguardia. Caro mattone d'argilla non aveva costi, non consumava gas, non consumava corrente, ma donava il suo calore completamente gratis. Chi lo usa più ormai, oggi ci sono gli eleganti scaldini elettrici, le coperte termiche, le lenzuola di flanella, i lussuosi piumini, i caloriferi. Però l'umile mattone ha fatto il suo dovere, quando non c'era altro per scaldarsi, quindi è degno di entrare a far parte del mondo tecnologico, diciamo...... come pioniere!
Oggi è diventato tutto caro, spese impossibili per gas, luce, telefoni, chissà! Magari il mattone..............
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mafalda
(giovedì 16 gennaio 2014)
I ricordi sono il cibo dell'anima , a volte come questo sono struggenti ma il piacere di ricordarli è di gran lunga inferiore alla nostalgia che ci procurano .Chissa, se ritorneremo a scaldarci con il mattone, fatto sta' che oggi si è piu' attenti su tutto .
Se si passa da una stanza all'altra , si ha cura di spegnere la luce , il bucato si fa a pieno carico e non piu' con pochi capi , nel mangiare si fanno meno sprechi e si cerca di riciclare con l'aggiunta di altri ingredienti cio' che rimane la sera precedente, anche in tv , nelle varie trasmissioni di cucina, danno consigli su come ottenere ottimi pranzetti con un minimo di spesa .Tutte cose giuste , corrette..... ma anche tanto tristi ,ci metteno d'avanti all'emergenza che stiamo vivendo .....non c'è più il benessere di una volta . Potremmo dire che l'unica nota positiva di questa crisi è l'aver acquisito che con qualche anno in meno di sprechi , forse non ci saremmo ridotti così.
Se si passa da una stanza all'altra , si ha cura di spegnere la luce , il bucato si fa a pieno carico e non piu' con pochi capi , nel mangiare si fanno meno sprechi e si cerca di riciclare con l'aggiunta di altri ingredienti cio' che rimane la sera precedente, anche in tv , nelle varie trasmissioni di cucina, danno consigli su come ottenere ottimi pranzetti con un minimo di spesa .Tutte cose giuste , corrette..... ma anche tanto tristi ,ci metteno d'avanti all'emergenza che stiamo vivendo .....non c'è più il benessere di una volta . Potremmo dire che l'unica nota positiva di questa crisi è l'aver acquisito che con qualche anno in meno di sprechi , forse non ci saremmo ridotti così.
dora
(giovedì 16 gennaio 2014)
...il vero problema è che quelli della nostra generazione, ricordano i piccoli e grandi sacrifici della loro infanzia, ma i nostri figli sono cresciuti nell'abbondanza! A loro non abbiamo negato praticamente niente. Sapranno fare un passo indietro? O le minori risorse saranno per loro un dramma insormontabile? Certo che l'esperienza insegna che quando il male diventa generalizzato, allora anche i sacrifici si fanno più sopportabili. E' triste doverlo ammettere, ma forse sarà il livellamento economico, a pacificare le nostre tensioni.
Quanto ai tuoi ricordi, Assunta, io ricordo la borsa dell'acqua calda, e se vado un po' più indietro con la memoria, ricordo nel letto di mia nonna, il "FRATE", (che qui al nord chiamano il "PRETE"); una sorta di ponte di legno alla cui base si poggiava un recipiente pieno di braci ardenti. Quello sì che spandeva un gran calore nel letto. Altro che piumino!
Quanto ai tuoi ricordi, Assunta, io ricordo la borsa dell'acqua calda, e se vado un po' più indietro con la memoria, ricordo nel letto di mia nonna, il "FRATE", (che qui al nord chiamano il "PRETE"); una sorta di ponte di legno alla cui base si poggiava un recipiente pieno di braci ardenti. Quello sì che spandeva un gran calore nel letto. Altro che piumino!
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